Adriaquanet, conferenza finale

Si è tenuta lo scorso 20 giugno 2022 presso l’Università degli studi di Udine la conferenza conclusiva del progetto di ricerca AdriAquaNet (AAN), finanziato dal Programma di Cooperazione transfrontaliera INTERREG VA Italia-Croazia 2014-2020. Obiettivo del progetto, coniugare l’acquacoltura alla salute e al benessere animale e alla sostenibilità nelle sue diverse componenti – ambientale, economica e culturale – in territorio italiano e croato.

Si è tenuta lo scorso 20 giugno 2022 presso l’Università degli studi di Udine la conferenza conclusiva del progetto di ricerca AdriAquaNet (AAN) “Enhancing Innovation and Sustainability in Adriatic Aquaculture”, finanziato dal Programma di Cooperazione transfrontaliera INTERREG VA Italia-Croazia 2014-2020.

Coordinato dall’Università di Udine (responsabile scientifico Prof. Marco Galeotti), il progetto ha avuto una durata di 42 mesi, da gennaio 2019 a giugno 2022 e ha coinvolto un consorzio di 12 partner rappresentativi del mondo della ricerca e della produzione nel settore dell’acquacoltura italiana e croata. Tra questi anche il Centro specialistico ittico (CSI) dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe). Obiettivo del progetto, coniugare l’acquacoltura alla salute e al benessere animale e alla sostenibilità nelle sue diverse componenti – ambientale, economica e culturale – in territorio italiano e croato.

I lavori sono stati introdotti dal messaggio dell’On. Stefano Patuanelli, ministro per le Politiche agricole, alimentari e forestali (MiPAAF), seguito dai saluti dei rappresentanti locali del mondo universitario, veterinario e politico. La Conferenza ha successivamente dato spazio alle presentazioni dei gruppi di lavoro sui tre principali temi del progetto:

  • “migliorare la sostenibilità ambientale degli allevamenti ittici”, attraverso nuovi approcci di alimentazione dei pesci, la gestione dei reflui degli impianti e l’uso di energie rinnovabili;
  • “migliorare la salute e il benessere animale negli allevamenti”, mediante lo sviluppo di nuovi vaccini e terapie innovative a base di sostanze naturali, e uno strumento pratico ed efficiente per monitorare il benessere dei pesci allevati;
  • “miglioramento della qualità e della salubrità del pesce fresco e trasformato”, grazie alla caratterizzazione delle qualità nutrizionali del pesce allevato, alla proposta di innovativi metodi di packaging, allo sviluppo di nuovi prodotti per il mercato, e, infine ad un’efficace strategia di marketing volta a superare i pregiudizi dei consumatori rispetto al pesce allevato.

Una checklist per il benessere dei pesci allevati

Amedeo Manfrin (IZSVe) presenta ricerca su indicatori di benessere

Amedeo Manfrin ha presentato le attività svolte dal Centro specialistico ittico (CSI) dell’IZSVe per la predisposizione di indicatori operativi di benessere (operational welfare indicators – OWIs): una check list operativa, di facile interpretazione e utilizzo, che permette all’allevatore di monitorare in autonomia e puntualmente lo stato di salute del proprio allevamento, registrando informazioni su parametri fisiologici, comportamentali e ambientali.

I relatori hanno così presentato i risultati ottenuti in tre anni e mezzo di attività, grazie alle sinergie tecnico-scientifiche tra i membri del consorzio e al determinante coinvolgimento delle aziende partner nelle prove di campo. Per l’IZSVe, Amedeo Manfrin ha presentato le attività svolte dal CSI per la predisposizione di indicatori operativi di benessere (operational welfare indicators – OWIs): una check list operativa, di facile interpretazione e utilizzo, che permette all’allevatore di monitorare in autonomia e puntualmente lo stato di salute del proprio allevamento, registrando informazioni su parametri fisiologici, comportamentali e ambientali.

La check list è stata sviluppata a partire dalla letteratura disponibile, anche se al momento ancora limitata, e successivamente ottimizzata grazie alla collaborazione delle aziende partner croate, che hanno testato gli indicatori nella propria realtà produttiva (orate e branzini): in questo modo è stato possibile coniugare gli aspetti scientifici con l’esperienza diretta degli allevatori. Si sono così ottenuti 25 indicatori, basati sull’ambiente e sulle caratteristiche dell’animale, raggruppabili in tre diverse categorie:

  1. indicatori ambientali (livello di ossigeno, temperatura, …)
  2. indicatori di gruppo (appetito, crescita, mortalità, …)
  3. indicatori individuali (danni alle pinne, emorragie, …)

Compilando la check list l’allevatore calcola un punteggio in base alle non conformità osservate e registrate, che può arrivare a un massimo di 25 punti. Più basso sarà il punteggio ottenuto, più alto sarà il livello complessivo di benessere dell’allevamento e viceversa.

Gli indicatori operativi di benessere sono affidabili, realistici e specifici per la tipologia di allevamento/processo produttivo; prendono in reale considerazione la gestione quotidiana dell’allevamento e aiutano l’allevatore nell’individuazione precoce di problematiche o fattori di rischio. In pochi minuti è possibile eseguire un’analisi di un gruppo di pesci, arrivando in poche ore all’analisi di un intero allevamento di 20-30 vasche o gabbie a mare.

Altre attività del progetto Adriaquanet

Partecipazione IZSVe ad Adriaquanet per sperimentazione vaccini

I ricercatori dell’IZSVe hanno messo a disposizione la propria expertise partecipando anche alla ricerca sull’uso di fonti energetiche alternative in acquacoltura, e per la definizione di protocolli di vaccinazione per testare vaccini stabulogeni contro batteri che colpiscono branzini e orate. Importante anche lo sforzo in comunicazione, disseminazione e formazione, per trasferire le conoscenze prodotte alla filiera della maricoltura.

I ricercatori IZSVe hanno messo a disposizione la propria expertise partecipando anche alle seguenti attività:

  • uso di fonti energetiche alternative in acquacoltura, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova (WP3);
  • definizione di protocolli di vaccinazione per testare vaccini stabulogeni per specifici batteri che colpiscono branzini e orate (WP4).

Importante anche lo sforzo in comunicazione e disseminazione: 6 canali per la comunicazione di progetto (sito web, account sulle principali piattaforme social), 44 eventi pubblici e 280 materiali editoriali prodotti e disponibili off- e online. per raggiungere e condividere i risultati con la comunità scientifica, imprese ittiche, centri di trasformazione, veterinari, cittadini, consumatori e le loro associazioni.

Non sono mancate le attività di formazione, destinate in particolar modo a veterinari, allevatori e aziende, e organizzate come momento di condivisione delle conoscenze e trasferimento dell’innovazione prodotta da AAN in campo e in laboratorio. Grazie a questo importante impegno nella comunicazione, è stato possibile trasferire conoscenze avanzate e nuove tecnologie all’intera filiera della maricoltura – dalla gestione degli impianti di produzione fino al mercato dei prodotti ittici trasformati.

Con la conferenza conclusiva il progetto ha realizzato infine uno dei suoi ultimi obiettivi: la consegna dei risultati di questa esperienza di cooperazione transfrontaliera ai cittadini, alle associazioni d’imprese e alle autorità pubbliche di entrambi gli Stati. AdriAquaNet chiude così le sue attività, con la volontà di proseguire il percorso di cooperazione transfrontaliera per rafforzare l’innovazione tecnologica, e sostenere quindi le imprese nel fornire al mercato alimenti sani e di elevato valore nutritivo.

Per saperne di più visita il sito web del progetto: www.italy-croatia.eu/adriaquanet

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