I Campylobacter termotolleranti (Campylobacter jejuni, Campylobacter coli) sono i batteri che costituiscono la causa più frequente di infezioni gastrointestinali nei Paesi sviluppati. Nel 2015 nell’Unione Europea sono stati riportati 229.213 casi umani confermati di campilobatteriosi.

Gli alimenti di origine animale, in particolare la carne di pollo, sono tra i veicoli principali di questi patogeni, a causa di infezioni e contaminazioni che si possono verificare durante o dopo la lavorazione.

Molti studi sono stati condotti con l’obiettivo di identificare misure di controllo efficaci per ridurre la prevalenza e la colonizzazione di Campylobacter negli allevamenti di polli da carne. Ad oggi però le misure sviluppate non sono ancora adeguate per essere applicate nelle realtà produttive degli allevamenti industriali.

L’IZSVe ha realizzato un progetto di ricerca per isolare batteriocine, sostanze prodotte da batteri lattici commensali, che potrebbero essere un’alternativa agli antibiotici per contrastare il Campylobacter negli allevamenti avicoli. I dati raccolti hanno evidenziato la capacità di riduzione dell’eliminazione fecale di Campylobacter da parte di animali se trattati con soluzioni di batteriocine prodotte da alcuni ceppi di Enterococcus faecium.

In questo contesto si inserisce l’utilizzo di batteriocine, peptidi generati da batteri dotati di attività inibitoria nei confronti di ceppi batterici diversi dal ceppo produttore, che potrebbe rivelarsi una valida alternativa all’utilizzo degli antibiotici in ambito veterinario.


La ricerca IZSVe

L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie ha realizzato un progetto di ricerca finalizzata finanziato dal Ministero della Salute (RF 2009 – 1504288) con l’obiettivo di isolare le batteriocine prodotte da batteri lattici commensali e valutare la loro efficacia nell’inibizione di Salmonella spp e Campylobater jejuni. Il progetto è stato svolto in collaborazione con il Dipartimento di Scienze degli alimenti dell’Università di Bologna, la Facoltà di medicina veterinaria dell’Università di Bari e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia.

Le attività svolte hanno portato all’identificazione di 40 ceppi di Lactobacillus salivarius e 24 ceppi di Enterococcus faecium con potere inibente nei confronti di Salmonella spp. e Campylobater jejuni. Tra questi 19 ceppi di Enterococcus faecium e 15 ceppi di Lactobacillus salivarius sono risultati positivi per i geni codificanti batteriocine.

I dati relativi alle infezioni sperimentali hanno evidenziato la capacità di riduzione dell’eliminazione fecale di Campylobacter da parte degli animali se trattati con soluzioni di batteriocine prodotte da uno dei ceppi di Enterococcus faecium positivi. Tali soluzioni non si sono invece rivelate altrettanto efficaci per ridurre l’eliminazione di Salmonella.


Sviluppi del progetto

I risultati raggiunti nell’ambito del presente progetto sono promettenti, e suggeriscono di eseguire ulteriori prove in vitro a partire da batteriocine ottenute dal ceppo di Enterococcus identificato. L’obiettivo è verificare se l’effetto positivo sulla colonizzazione da parte di  Campylobactyer nei polli permanga anche in condizioni di allevamento commerciale. Dopo aver valutato questa ipotesi sarà possibile confermare se l’impiego di batteriocine può trovare applicazione nell’ambito del controllo di Campylobacter nella filiera avicola.

Infine il progetto ha permesso di identificare le metodiche analitiche per isolare e caratterizzare ceppi batterici potenzialmente produttori di batteriocine, e per testarne l’effetto inibitorio nei confronti di isolati di Salmonella e Campylobacter. Questo rappresenta un punto di partenza importante per incrementare la collezione di ceppi produttori di batteriocine e per caratterizzare le molecole che producono.