L’utilizzo di pesci poliploidi, che presentano cioè un corredo cromosomico con più di due set cromosomici (>2n), è una pratica ormai consolidata in acquacoltura. Questi soggetti vengono ottenuti attraverso la manipolazione del corredo cromosomico. In particolare la condizione di triploidia, cioè la presenza di un corredo cromosomico 3n esita in sterilità gonadica/funzionale, e viene generalmente ottenuta agendo su uova fecondate tramite shock fisici di tipo termico o pressorio.

La condizione di triploidia presenta numerosi vantaggi in acquacoltura, essendo correlata a indici di accrescimento maggiore, che si traducono in una migliore resa al macello della carcassa. Inoltre l’utilizzo di questi soggetti contribuisce a minimizzare l’impatto che l’immissione volontaria (soggetti pronto pesca) o involontaria (fuga da un allevamento) di pesci alloctoni può avere sull’ecosistema acquatico, scongiurando il rischio di incrocio con specie autoctone.


Metodica IZSVe per la diagnosi della poliploidia

I trattamenti di poliploidizzazione hanno dimostrato di non avere un’efficacia del 100%. Partendo da questa consapevolezza, e con la duplice valenza di garantire migliori performance di allevamento da un lato e di fornire un ausilio a tutela della biodiversità dell’ecosistema acquatico dall’altro, presso il Servizio di medicina di laboratorio (SCS3)  dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) è stata messa a punto una metodica per la diagnosi della poliploidia tramite citofluorimetria a flusso.

La misura quantitativa del contenuto di DNA eseguita in citometria a flusso è una tecnica già ampiamente utilizzata per studiare la cinetica di popolazioni cellulari quiescenti, stimolate o perturbate, ed è un insostituibile ausilio allo studio di popolazioni cellulari in oncologia e in farmacologia. L’applicazione di questa metodica per quantificare la quantità di DNA in specie ittiche, si è dimostrata più rapida, sensibile, specifica e non dipendente dall’operatore rispetto ad altre metodiche (cariotipizzazione, valutazione del diametro eritrocitario),


Campioni per le analisi

I campioni su cui eseguire questa analisi sono avannotti in toto (lunghezza massima 6-7 cm), porzioni di pinna caudale o dorsale (1×1 cm) fissate in etanolo al 70% e conservati a temperatura di refrigerazione (0-4°C). È altresì possibile eseguire l’analisi sul sangue prelevandone una piccola quantità (una goccia o pochi microlitri) con anticoagulante (K3 EDTA o Li-eparina).

È di fondamentale importanza che i campioni pervengano presso il Servizio di medicina di laboratorio conservati esattamente come sopra specificato, per evitare un’eccessiva disgregazione del campione che può inficiare il risultato dell’analisi.

Di seguito si riportano le linee guida dettagliate per la raccolta e il conferimento di campioni a fini di diagnosi della poliploidia da parte del Servizio di medicina di laboratorio dell’IZSVe.

Linee guida raccolta e conferimento campioni (pdf) »

Come richiedere il servizio

Per concordare eventuali programmi di attività, campionamenti e invio dei campioni si prega di contattare il Servizio di medicina di laboratorio dell’IZSVe.

Servizio di medicina di laboratorio
SCS3 – Diagnostica specialistica, istopatologia ed entomologia sanitaria
Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie
Tel. 049 8084267
E-mail: patologia_clinica_ematologia@izsvenezie.it