Identificato per la prima volta in Italia il genotipo 4 dell’epatite E in un allevamento di suini da ingrasso in provincia di Vicenza.
La scoperta è stata fatta da un team di ricerca dell’IZSVe, nel corso del progetto di ricerca Monitoraggio per la valutazione della prevalenza dell’infezione da HEV in popolazioni animali e nella popolazione umana a rischio finanziato dal ministero della Salute.
Nell’ambito dello studio, realizzato in collaborazione con l’INAIL e l’Università di Padova – Dipartimento di Medicina Molecolare, è stata valutata anche la siero-prevalenza nei confronti di HEV negli operatori esposti al rischio (allevatori), i cui risultati saranno resi noti al termine dello studio.
I dettagli della scoperta e della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Epidemiology & Infection.
Vai alla pubblicazione »Epatite E: che cos’è?
L’epatite E è una malattia infettiva acuta di origine virale (Hepatitis E Virus – HEV) ed è considerata una zoonosi emergente. Il virus HEV costituisce un rilevante problema di sanità pubblica nei Paesi in via di sviluppo nei quali viene trasmesso per via oro-fecale attraverso l’ingestione di acqua o di alimenti contaminati.
Nei Paesi industrializzati sono state confermate positività virologiche e sierologiche specifiche per HEV in alcune specie animali, quali ad esempio il suino, il cinghiale e il cervo. I genotipi 3 e 4 sono in grado di infettare sia gli animali sia l’uomo e i suidi risultano essere i principali serbatoi. La presenza del genotipo 3 nella popolazione suinicola italiana è stata ampiamente riportata con prevalenze medie del 30%.
Il genotipo 4 è stato considerato prettamente asiatico fino al 2011, anno della sua prima individuazione in Europa (Olanda e Belgio). In seguito è stato identificato nell’uomo in Francia e Italia (2014).
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Lebana Bonfanti lbonfanti@izsvenezie.it