Si riportano di seguito i risultati ottenuti per il Veneto dalla più recente indagine rapida per stimare la prevalenza delle varianti del virus SARS-CoV-2 coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) sui campioni positivi COVID-19 notificati il 22 giugno 2021.

A seguito della favorevole situazione epidemiologica, dato il numero esiguo di campioni notificati il 22 giugno in Veneto (N=20) rispetto all’ampiezza campionaria indicata per la sorveglianza da ISS (N=60), sono stati inclusi in questa analisi anche campioni notificati in data 21 giugno, per un totale di 27 campioni analizzati.

I virus presenti in questi 27 campioni appartengono a 4 varianti diverse, 3 VOC (variant of concern, variante preoccupante) e 1 VOI (variant of interest, variante d’interesse), così distribuiti secondo la nomenclatura dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS):

  • 59,26% appartiene alla variante VOC alfa (variante identificata per la prima volta in Inghilterra)
  • 22,22% appartiene alla variante VOC gamma (lineage P1.1 discendente della variante identificata per la prima volta in Brasile)
  • 11,11% appartiene alla variante VOC delta (variante identificata per la prima volta in India)
  • 7,41% appartiene alla variante B.1.621 (Colombia) indicata come VOI dall’ECDC

La variante alfa rimane la variante prevalente. Tuttavia la frequenza di tale variante si è ridotta passando dal 94.2% di maggio a circa il 60%.

La variante gamma (lineaggio P 1.1) è stata identificata nelle province di Venezia, Padova, Vicenza e Verona, suggerendo una discreta diffusione nel territorio. Considerato che la variante si caratterizza per la presenza di mutazioni che possono avere un impatto sulla capacità neutralizzante anticorpale, si raccomanda di effettuare un attento monitoraggio della sua diffusione sul territorio regionale.

La variante delta è stata identificata nelle province di Treviso e Padova. La sua crescita sembra per ora minore rispetto alle attese. La prevalenza della variante nel territorio regionale è comunque cresciuta di 9.61% punti percentuali rispetto alla sorveglianza precedente (23 Maggio) passando dall’1.5% all’11.11%.

La variante B.1.621 è stata identificata in due casi tra loro correlati nella provincia di Vicenza e si caratterizza per le mutazioni R346K, E484K e N501Y nel sito recettoriale e per la mutazione P681H nel sito di taglio S1/S2 della proteina Spike, mutazioni in comune con altre VOC. Tale variante sembra essere emersa in Colombia, dove si è rapidamente diffusa aumentando notevolmente di frequenza in alcune aree del paese. Ad oggi non ci sono informazioni precise sulle caratteristiche di questa VOI, ma le mutazioni individuate potrebbero ridurre l’efficacia della vaccinazione o dell’immunità acquisita in seguito a infezione naturale.