Il Laboratorio nazionale di riferimento (LNR) per la salute delle api dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), nominato anche FAO Reference Center for Apiculture, Health and Biosecurity congiuntamente all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e Toscana (IZSLT), ha contribuito alla redazione delle linea guida dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) Good beekeeping practices for sustainable apiculture.

Apicoltura e biodiversità

Le api sono una parte fondamentale degli ecosistemi: svolgono un ruolo principale nel mantenimento della biodiversità, garantendo la sopravvivenza di molte piante, la rigenerazione delle foreste, la sostenibilità e l’adattamento ai cambiamenti climatici e il miglioramento della quantità e qualità dei sistemi di produzione agricola. Quasi il 75% delle colture mondiali che producono frutti e semi per il consumo umano dipendono, a almeno in parte, dagli impollinatori per una produzione sostenibile, di quantità e qualità.

Con il termine apicoltura ci si riferisce a tutte le attività connesse alla gestione pratica delle specie di api sociali. L’apicoltura è diversa dalla caccia al miele, che comporta “il saccheggio di nidi selvatici di api da miele per ottenere la raccolta di miele e di cera d’api”. Per migliaia di anni, l’uomo ha saputo che il miele si può ottenere molto più facilmente e convenientemente se le api sono incoraggiate a nidificare all’interno di un alveare artificiale.

A seconda del tipo di alveare e la specie e sottospecie di ape, è anche possibile per gestire in una certa misura la colonia. In molte zone rurali del mondo l’apicoltura è un’attività diffusa, con migliaia di piccoli apicoltori che dipendono dalle api per il loro sostentamento. Le api sociali possono fornire agli esseri umani preziosi prodotti dell’alveare (miele, cera, propoli, polline, gelatina reale, api regine e sciami) e servizi (impollinazione, apiterapia, apiturismo e monitoraggio ambientale) e svolgono altri importanti ruoli economici, culturali e sociali.

Diverse specie (e sottospecie) di api sono conservate in tutto il mondo: in Europa, America e Asia occidentale, lo standard è rappresentato dall’ape occidentale (Apis mellifera), mentre in Asia orientale e meridionale, gli apicoltori mantengono l’ape indigena orientale o asiatica (Apis cerana); ai tropici vengono allevate altre specie di api sociali come le api senza pungiglione (Melipona), principalmente per la produzione di miele. Nel contempo, i bombi (Bombus) sono mantenuti per i loro servizi di impollinazione in tutto il mondo. Altre specie sono allevate in alcune aree (ad esempio Apis dorsata e Apis laboriosa in Nepal e in India, e Apis florea e Apis andreniformis nell’Asia sudoccidentale).

Le linee guida FAO

Le Linee guida FAO mirano a rendere l’apicoltura più sostenibile fornendo informazioni e suggerimenti utili per una corretta gestione delle api in tutto il mondo, che può poi essere applicata allo sviluppo e all’implementazione di progetti in questo settore.

Le linee guida sono state pubblicate da FAO, IZSLT, Apimondia e Chinese Academy of Agricultural Sciences, e fanno parte della collana di linee guida FAO relative a produzioni animali e salute. Il LNR per la salute delle api ha contribuito in particolare alla redazione del capitolo 8, relativo alle strategie di gestione e alle buone pratiche in apicoltura.

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