Zoonosi e traffico illegale di animali da compagnia. Sono questi i due grandi temi affrontati da Biocrime, progetto di cooperazione trans-frontaliera Italia/Austria finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale e Interrreg V-A Italia Austria 2014-2020, iniziato a febbraio 2017 e concluso lo scorso giugno 2022.

Il traffico illegale di animali da compagnia (principalmente cani e gatti) genera una serie di situazioni in cui le zoonosi, ossia malattie trasmissibili dall’animale all’uomo (per esempio la rabbia), possono amplificarsi. Infatti gli animali importati illegalmente e venduti nel circuito del mercato nero non sono soggetti ad alcun controllo sanitario e il rischio di introduzione e di diffusione di malattie aumenta qualora gli animali provengano da aree infette.

Inoltre, proprio per le sua peculiarità, il traffico illegale di cuccioli è fonte di grande disagio e sofferenza, ne peggiora le condizioni di benessere animale con tassi di mortalità particolarmente elevati.


Il progetto

Obiettivo di Biocrime è stata la riduzione della diffusione delle zoonosi attraverso il contrasto al traffico illegale di animali da compagnia. Il progetto si è basato su una strategia di azione condivisa tra autorità sanitarie e forze dell’ordine, ossia tra le principali figure impegnate in programmi di prevenzione della salute umana e animale, nonché nella tutela del consumatore e del mercato da possibili frodi derivanti dal commercio clandestino di animali.

Biocrime è stato un progetto di cooperazione tra Italia e Austria per ridurre la diffusione delle zoonosi attraverso il contrasto al traffico illegale di animali da compagnia.

 

Azioni concrete quali la realizzazione di corsi di formazione per pubblici ufficiali, lo sviluppo di protocolli operativi congiunti e di una piattaforma online per la condivisione dei dati, l’attività di sorveglianza epidemiologica degli animali sequestrati e, ancora, il coinvolgimento dei cittadini in attività educative sono alcuni esempi delle attività svolte.

La rete

Biocrime è stato coordinato dalla Direzione centrale salute, integrazione socio-sanitaria, politiche sociali e famiglia della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, avvalendosi della collaborazione di:

Diagnostica virologia

L’IZSVe ha partecipato a Biocrime avvalendosi dell’attività diagnostica svolta dai laboratori della sede centrale e della sezione territoriale di Udine. I laboratori IZSVe hanno eseguito le analisi sui campioni prelevati dagli animali identificati dalle autorità di frontiera, finalizzati in particolar modo al controllo della rabbia e alla presenza di parassiti o altri patogeni.

Il territorio di riferimento è stato quello costituito dalla Regione Friuli Venezia Giulia e il Land della Carinzia (Austria), zone di confine che fungono sia come rotte di transito ma anche come Paesi di destinazione di animali importati illegalmente dall’Est Europa. Punto di forza di Biocrime è stato proprio l’approccio collaborativo transfrontaliero, che ha facilitato i rapporti e le attività:

  • tra le autorità, per la gestione delle introduzioni illegali di animali e la gestione dei protocolli di sequestro;
  • tra i laboratori diagnostici, per la sorveglianza epidemiologica delle malattie e l’armonizzazione dei protocolli di analisi.

Il ruolo dell’IZSVe

L’IZSVe ha partecipato a Biocrime avvalendosi dell’attività diagnostica svolta dai laboratori della sede centrale e della sezione territoriale di Udine (SCT4 – Friuli Venezia Giulia). I laboratori IZSVe hanno eseguito le analisi sui campioni (sangue, feci, cute) prelevati dagli animali identificati dalle autorità di frontiera, accertamenti finalizzati in particolar modo al controllo della rabbia e alla presenza di parassiti o altri patogeni.

Maggiori informazioni sono disponibili nella sezione “Igiene urbana e veterinaria” del sito web della Regione Friuli Venezia Giulia:

Biocrime sul sito web della Regione FVG »