Grazie al sostegno della Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) il Laboratorio veterinario centrale della Liberia, situato nella periferia di Monrovia, è stato ristrutturato e riequipaggiato dopo diversi anni di inattività e potrà riprendere le attività diagnostiche della rabbia entro la fine del 2018.

FAO IZSVe cooperazione africa Liberia Rabbia

Grazie al sostegno della FAO e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) il Laboratorio veterinario centrale della Liberia è stato ristrutturato e riequipaggiato dopo diversi anni di inattività e potrà riprendere le attività diagnostiche della rabbia entro la fine del 2018.

È il risultato di un progetto di collaborazione internazionale concluso di recente dal Centro di referenza FAO per la rabbia dell’IZSVe per sostenere i servizi veterinari della Liberia nella lotta a questa malattia, che in Africa provoca ogni anno più di 36mila vittime. Tra le attività previste dal progetto, che si inserisce nell’ambito più generale del programma Global Health Security Agenda, anche un corso di formazione sulla diagnosi della rabbia organizzato lo scorso febbraio 2018 presso il laboratorio di Monrovia da esperti dell’IZSVe e della FAO.

La formazione pratica sul posto è una grande opportunità per gli esperti di lavorare con il personale locale nelle strutture che questo ha a disposizione, in condizioni di lavoro che sono profondamente diverse da quelle di un laboratorio di eccellenza. Tramite questa tipologia di formazione gli esperti possono valutare le risorse a disposizione per garantire la qualità dei risultati e creano con lo staff locale una reciproca comprensione dei rispettivi metodi di lavoro. In questo modo possono adattare i metodi di laboratorio in modo da renderli applicabili nella pratica quotidiana del laboratorio ospitante.


L’esperienza in Burkina Faso

Nel 2017 l’attività di cooperazione internazionale del Centro di referenza si era invece focalizzata nel sostegno del Laboratorio veterinario centrale di Ouagadougou, Burkina Faso. Anche in quel caso il Centro si è occupato di organizzare un corso di formazione pratica di laboratorio per la corretta diagnosi della rabbia animale. Il corso è stato seguito da un seminario in cui tutte gli attori coinvolti nella lotta alla rabbia nel paese hanno avuto modo di confrontarsi con la guida degli esperti ed hanno sviluppato una proposta di piano nazionale di eradicazione della rabbia.

Il virus della rabbia provoca ogni anno in Africa più di 36mila vittime. La campagna “Zero by 30” punta ad eliminare i decessi umani dovuti a rabbia canina entro il 2030. I progressi tuttavia sono ancora lenti e disomogenei.

Sempre nel 2017 l’IZSVe ha inoltre organizzato un test interlaboratorio per la diagnosi della rabbia che ha visti coinvolti 15 laboratori veterinari africani. Oltre a valutare le capacità diagnostiche di ciascun laboratorio, questa attività ha permesso di censire lo stato di vaccinazione del personale dei laboratori e ha permesso di identificare e correggere situazioni di rischio per il personale stesso.


Zero by 30

L’eliminazione della rabbia umana trasmessa dal cane è considerata una priorità dalle autorità sanitarie internazionali. La campagna Zero by 30 – promossa dalla Global alliance for rabies control (GARC) e sostenuta dall’alleanza tra Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Organizzazione mondiale della sanità animale (OIE) e Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) – punta ad eliminare i decessi umani dovuti a rabbia canina entro il 2030.

I progressi tuttavia sono ancora lenti e disomogenei: attualmente l’America Latina è indubbiamente la regione più vicina al raggiungimento di questo proposito, il sud-est asiatico si è posta questo traguardo entro il 2020 e l’Africa entro il 2030. In questo contesto si colloca l’attività di collaborazione internazionale dell’IZSVe in qualità di Centro di referenza FAO per la rabbia, che mette a disposizione l’esperienza maturata attraverso l’organizzazione di corsi pratici di laboratorio, seminari e il tutoraggio di reti tematiche regionali.