A sole tre settimane dal sequenziamento della prima variante Omicron, rilevata in Veneto grazie all’attività di sorveglianza svolta sul territorio dalle Aziende Sanitarie e dalla rete regionale dei laboratori di Microbiologia, coordinata dal Dott. Mario Rassu, il 23 dicembre i virologi dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) hanno concluso le analisi in vitro in grado di saggiare la capacità neutralizzante degli anticorpi contro Omicron e stimare l’efficacia protettiva dei vaccini.

La titolazione degli anticorpi neutralizzanti è un saggio sofisticato che richiede personale altamente specializzato e laboratori di biosicurezza di livello 3, in quanto la metodica comporta la crescita e manipolazione delle diverse varianti di SARS-CoV-2 in forma viva. Ricorrendo ai nuovi laboratori BSL3 l’IZSVe ha potuto isolare, primo in Italia, il virus della variante Omicron per poi testare i sieri di soggetti vaccinati con 2 o 3 dosi, al fine di verificare l’efficacia dei vaccini.

Grazie ad una rete di collaborazioni e progetti di ricerca finanziati dall’Unione Europea, è stato possibile raccogliere in tempi record campioni di diversi operatori sanitari delle Aziende Ospedaliere di Padova e Verona, di dipendenti dell’Università di Padova e di soggetti pediatrici afferenti all’Ambulatorio dedicato al follow up dei nuclei familiari colpiti da Covid a Padova.

“Nell’ultimo anno abbiamo lavorato allo sviluppo di una piattaforma rapida di isolamento e neutralizzazione virale per SARS-CoV-2. Volevamo farci trovare pronti in caso una variante antigenica come Omicron dovesse arrivare in Italia: non era una questione di ‘se’ ma di ‘dove’ e ‘quando’”, precisa il dott. Francesco Bonfante, responsabile dello studio presso il Dipartimento di scienze biomediche comparate dell’IZSVe.

“Quantificare gli anticorpi neutralizzanti contro una nuova variante” – spiega Bonfante – “permette di stimare in una popolazione i livelli di protezione da malattia ed infezione, in tempi utili per poter adottare prontamente misure di controllo e prevenzione necessarie al rallentamento della circolazione virale. Per questo motivo ci siamo concentrati sui sanitari e sugli operatori dell’istruzione, in quanto popolazioni chiave nella lotta alla pandemia e garanti del funzionamento di settori vitali della nostra comunità”.

“I risultati presentati in conferenza stampa ed ora al vaglio dei revisori”, spiega la dott.ssa Antonia Ricci, Direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, “confermano quanto di recente pubblicato su Nature da prestigiosi gruppi di ricerca. Nonostante la protezione indotta dalle due dosi degli attuali vaccini sia notevolmente ridotta nei confronti della variante Omicron, la terza dose contribuisce ad un rialzo significativo degli anticorpi neutralizzanti, garantendo livelli di protezione soddisfacenti”.

Esprime soddisfazione per i risultati raggiunti Evelina Tacconelli, Professore ordinario di Malattie infettive dell’Università di Verona e coordinatrice del progetto Europeo ORCHESTRA, di cui è Partner anche la Regione del Veneto.

“Questa collaborazione con IZSVe è una ulteriore conferma dell’importanza di mantenere sotto osservazione continua gli operatori sanitari e le popolazioni fragili, quali trapiantati e donne in gravidanza. Grazie al lavoro eseguito da ORCHESTRA nell’ultimo anno siamo oggi in grado di fornire rapidamente dati essenziali per il controllo della pandemia a livello nazionale ed internazionale”.

“Dal 16 di dicembre, in Italia è possibile vaccinare i bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni, ma la vaccinazione procede a rilento”, osserva il Prof. Carlo Giaquinto, Direttore dell’Infettivologia pediatrica del Dipartimento salute della donna e del Bambino, Azienda Ospedaliera di Padova/Università e Coordinatore del progetto europeo Verdi. “L’Istituto Superiore di Sanità ci ricorda che il 28% dei casi si registra in età scolare fungendo da volano dell’infezione tra gli adulti. Con questo studio vediamo che la protezione indotta dall’infezione nei più piccoli non protegge contro Omicron e che solo grazie agli elevati titoli anticorpali indotti dal vaccino sarà possibile ridurre la catena delle infezioni e tutelare i più giovani dalle forme più serie di Long-Covid e permettere di andare a scuola tranquillamente e riprendere la socialità essenziale per lo sviluppo dei bambini”.