Arrivano le prime zanzare, scatta la prevenzione. Le zanzare sono da sempre conosciute come insetti fastidiosi e molesti, ma ancora più importante è la loro capacità di trasmettere malattie all’uomo, anche pericolose, come la febbre del Nilo Occidentale (West Nile). La pianura padana è un habitat ideale per le zanzare, favorevole alla diffusione del virus West Nile. I dati epidemiologici degli ultimi anni indicano che la provincia di Padova è fra le aree ad alto rischio di trasmissione del virus West Nile (WNV), con numerosi casi registrati nelle zanzare, negli animali e nell’uomo.
La circolazione virale fra le zanzare ha un andamento ciclico che può cambiare di anno in anno e che dipende da molti fattori, su tutti i cambiamenti climatici. L’alternanza di piogge abbondanti e periodi di siccità, durante il periodo primaverile-estivo, infatti può incidere sulla diffusione di patogeni trasmessi da vettori e aumentare la probabilità di trasmissione all’uomo. A casa o all’aria aperta, soprattutto nei mesi più caldi, è importante quindi evitare le punture di zanzara e ridurre il rischio di infezioni, in particolare per le categorie di persone più fragili come anziani e soggetti immunocompromessi.
Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) e Provincia di Padova scendono in campo insieme per combattere le zanzare e lo fanno con un decalogo anti-zanzara e un ciclo di incontri in alcuni comuni del Padovano, per sensibilizzare la popolazione sui rischi per la salute. L’iniziativa mette al centro la corretta informazione e l’adozione di comportamenti adeguati: dallo svuotamento dei sottovasi all’utilizzo dei repellenti, dall’installazione di zanzariere alle finestre all’utilizzo di larvicidi nei tombini.
“Dobbiamo puntare sulla prevenzione del rischio e lavorare sui comportamenti dei singoli cittadini” dichiara la direttrice generale dell’IZSVe Antonia Ricci. “È molto importante che le persone siano informate sui rischi e sappiano come difendersi dalle zanzare. Evitare una puntura significa proteggersi da malattie anche gravi, in alcuni casi può salvarci la vita. La comunicazione del rischio è uno strumento fondamentale per la prevenzione e la collaborazione con la Provincia di Padova su questo fronte contribuirà a tutelare ancora di più la salute delle nostre comunità.”
“In Azienda Ospedaliera lo scorso anno hanno avuto accesso 61 pazienti di cui ricoverati 28 affetti da forma neuroinvasiva di West Nile e 5 da febbre West Nile” dichiara Serena Marinello, medico presso la UOC Malattie infettive e tropicali, Azienda Ospedaliera di Padova. “La terapia migliore contro la West Nile è la prevenzione attuata a livello regionale e soggettiva. Oggi è di fondamentale importanza nella lotta alle zoonosi adottare un approccio multidisciplinare e multisettoriale, capace di coinvolgere in un’ottica ‘One Health’ non solo medici e veterinari ma anche le altre figure professionali che possano contribuire alle attività di prevenzione. Al fine di consentire un adeguato monitoraggio degli arbovirus nel territorio regionale, è altrettanto fondamentale procedere all’integrazione dei sistemi di sorveglianza entomologica, animale e umana.”
Per rendere più incisiva la comunicazione, IZSVe e Provincia di Padova organizzano anche un ciclo di 7 incontri pubblici rivolti ai cittadini, dal titolo “Zero zanzare. Difenditi dalle punture, proteggi la tua salute”, che si terranno tra aprile e giugno allo scopo di promuovere comportamenti protettivi e ridurre il rischio di infezioni trasmesse dalle zanzare. Aderiscono all’iniziativa i Comuni di Padova, Camposampiero, Cittadella, Conselve, Monselice, Montagnana e Piove di Sacco.
Gli incontri saranno tenuti dagli esperti del Laboratorio di entomologia sanitaria e patogeni trasmessi da vettori dell’IZSVe, Fabrizio Montarsi, biologo-entomologo, e Federica Gobbo, medico veterinario.
Il consigliere provinciale Vincenzo Gottardo propone ai sindaci della Provincia di adottare una specifica ordinanza relativa alla prevenzione e il controllo delle malattie trasmesse da insetti vettori, con particolare riferimento alla zanzara tigre e alla zanzara comune. Il provvedimento, valido da maggio a novembre, mira a ridurre il rischio di diffusione di malattie infettive trasmissibili attraverso la puntura di questi insetti, garantendo la tutela della salute pubblica.
“L’ordinanza – afferma il consigliere Vincenzo Gottardo – dispone una serie di misure per la limitazione della proliferazione delle zanzare, coinvolgendo cittadini, enti pubblici e privati, nonché imprese e responsabili di aree particolarmente critiche, come cantieri, aree dismesse, piazzali di deposito e parcheggi. Tra le principali prescrizioni richieste ai cittadini vi è il divieto di abbandonare oggetti e contenitori che possano raccogliere acqua piovana, l’obbligo di svuotare settimanalmente eventuali contenitori di acqua o di chiuderli ermeticamente e la pulizia dei tombini per evitare ristagni idrici. Inoltre, è previsto l’utilizzo di prodotti antilarvali per il trattamento dell’acqua stagnante, così come l’introduzione di pesci predatori delle larve nelle fontane e nei laghetti ornamentali.
Analoghi obblighi sono richiesti per i proprietari di edifici, orti e appezzamenti di terreno, che dovranno garantire la manutenzione degli impianti idrici e di scarico, oltre alla gestione corretta dei contenitori per l’irrigazione. I gestori di depositi e attività produttive, così come i responsabili di cantieri e aziende agricole, dovranno adottare misure specifiche per evitare la formazione di focolai larvali. In particolare, dovranno assicurare lo stato di efficienza degli impianti idrici e di scarico, evitare il ristagno di acqua nei tombini, coprire o svuotare periodicamente contenitori di acqua utilizzati per l’irrigazione e garantire la corretta gestione dei materiali stoccati all’aperto. I gestori di depositi di copertoni dovranno adottare misure per evitare l’accumulo di acqua nei pneumatici, mentre i responsabili dei cantieri dovranno assicurarsi che i materiali di costruzione non favoriscano la formazione di ristagni.
Il provvedimento stabilisce che la lotta agli esemplari adulti avverrà solo in casi straordinari e su specifico intervento pubblico, limitando l’immissione di sostanze chimiche nell’ambiente per ridurre il rischio per la salute pubblica.”