Le zanzare sono considerate fonte di molestia, ma dal punto di vista sanitario ancor più rilevante è la loro capacità di trasmettere diverse malattie all’uomo e agli animali.  Ma cosa e quanto ne sanno i cittadini di questi rischi? Quali azioni adottano per proteggersi?

Conoscere le percezioni e le opinioni delle persone circa la presenza delle zanzare e il loro atteggiamento nel contrasto alla diffusione di questi insetti è di fondamentale importanza per progettare iniziative di comunicazione indirizzate alla prevenzione dei rischi.  Attraverso corretti comportamenti di protezione individuale i cittadini hanno un ruolo importante nel supportare la battaglia, in atto ormai da tempo, volta al controllo della densità delle popolazioni di zanzare e alla conseguente riduzione dell’incidenza delle malattie da esse trasmesse

Nel settembre 2020 l’Osservatorio e il Laboratorio di parassitologia dell’IZSVe hanno realizzato un’indagine per rilevare le opinioni degli abitanti di Veneto e Friuli-Venezia Giulia in merito alla presenza di zanzare sul territorio e alle azioni messe in atto per prevenire e contenere la loro proliferazione. La maggior parte dei rispondenti ritiene che le zanzare siano molto/abbastanza presenti nel comune di residenza, e per il 46,2% dei rispondenti veneti e 41,9% di quelli friulani erano aumentate negli ultimi 2-3 anni.

Per questo l’Osservatorio e il Laboratorio di parassitologia dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) hanno realizzato un’indagine per rilevare le opinioni degli abitanti di Veneto e Friuli-Venezia Giulia (FVG) in merito alla presenza di zanzare sul territorio e alle azioni messe in atto per prevenire e contenere la loro proliferazione, per poter suggerire o attuare le adeguate misure di mitigazione del rischio.

I dati sono stati raccolti tra l’11 e il 22 settembre 2020 mediante un questionario a un campione di 600 residenti in Veneto e 401 residenti in Friuli Venezia Giulia. Il questionario è stato somministrato con metodo mixed-mode, sia online (CAWI – Computer Assisted Web Interviewing) che attraverso interviste telefoniche (CATI – Computer Assisted Telephone Interviewing).

Negli ultimi anni le zanzare sono aumentate?

La maggior parte dei rispondenti sia del Veneto (85,3%) che del FVG (78,8%) ritiene che le zanzare siano molto/abbastanza presenti nel Comune di residenza. La presenza delle zanzare negli ultimi due-tre anni è percepita come aumentata per il 46,2% dei rispondenti in Veneto e per il 41,9% in FVG, mentre è ritenuta invariata per circa il 45% dei rispondenti in entrambe le Regioni.

Le principali motivazioni che vengono riportate per giustificare tale percezione sono, in ordine di rilevanza: cambiamenti climatici, mancata disinfestazione/prevenzione, presenza di acqua stagnante. Il primo aspetto riguarda il contesto globale, il secondo attiene alla responsabilità delle autorità sanitarie e degli enti pubblici e infine il terzo coinvolge i cittadini stessi e l’applicazione di buone pratiche di prevenzione adottate nell’ambiente privato.

Come ci si difende dalle punture delle zanzare?

La maggior parte dei rispondenti del Veneto (95,2%) e del FVG (94,5%) dichiara di usare diversi metodi per difendersi dalle punture. Tra quelli più frequentemente utilizzati vengono indicati: applicazione di repellenti sulla pelle, uso di repellenti ambientali, uso di zanzariere, rimozione preventiva dell’acqua dai contenitori, utilizzo di aria condizionata o ventilatori; solo una piccola percentuale (circa il 3%) contatta ditte specializzate in disinfestazione.

Il Comune è considerato dai rispondenti di entrambe le Regioni l’ente preposto alla lotta contro le zanzare sul territorio. Secondo il 31,3% dei rispondenti veneti e il 38,4% di quelli friulani però non vengono fatti interventi di prevenzione. Per tutti invece tali interventi, quando messi in atto, risultano efficaci.

Per quanto riguarda l’utilizzo di altri dispositivi, i prodotti larvicidi sono utilizzati da circa il 20% in Veneto e 16% in FVG, mentre i prodotti adulticidi sono utilizzati dal 12% in Veneto e 11% in FVG. Ad essere maggiormente utilizzati sono dunque per lo più metodi con un ridotto impatto sull’ambiente.

Chi fa gli interventi di prevenzione?

Il Comune è considerato dai rispondenti di entrambe le Regioni l’ente preposto alla lotta contro le zanzare sul territorio, seguito dai Consorzi di bonifica in Veneto e dalle Aziende sanitarie locali in FVG.

Il 50,5% dei residenti in Veneto e il 36,9% in FVG dichiara che interventi di prevenzione per limitare la proliferazione delle zanzare sul territorio vengono fatti, in modo costante o saltuariamente, mentre il 31,3% in Veneto e il 38,4% in FVG dichiara che questi interventi non vengono mai effettuati. Non sa rispondere alla domanda il 18,2% in Veneto e il 24,7% in FVG. Per tutti invece, tali interventi, quando messi in atto, risultano efficaci.

Le zanzare invasive: quali sono le più diffuse?

La maggior parte dei rispondenti di entrambe le regioni (68,7% in Veneto, 64,6% in FVG) ha dichiarato che nelle zone in cui vive sono presenti sia zanzare autoctone che zanzare arrivate da altri paesi. Tra queste ultime, quella principalmente menzionata è la zanzara tigre (Aedes albopictus), che è effettivamente la specie più diffusa.

È stata citata solo da un rispondente la zanzara coreana (Aedes koreicus), mentre nessuno degli intervistati ha menzionato la zanzara giapponese (Aedes japonicus). Vale la pena sottolineare che queste specie di recente introduzione in Italia stanno destando particolare attenzione dal punto di vista sanitario in quanto presentano caratteristiche peculiari: sono zanzare particolarmente resistenti alle basse temperature, hanno già colonizzato tutto il nord-est e pungono sia l’uomo che gli animali.

Le zanzare trasmettono malattie?

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In generale la maggior parte dei rispondenti si dimostra consapevole delle implicazioni sanitarie legate alla presenza di questi insetti. La malattia di West Nile, endemica in Veneto e Friuli Venezia Giulia, risulta la più conosciuta tra le malattie trasmesse da vettori. Secondo il 20,5% dei rispondenti veneti e il 16,5% di quelli friuliani però è ancora presente nel territorio la malaria, nonostante l’Italia sia stata ufficialmente dichiarata libera da questa malattia già nel 1970.

In generale la maggior parte dei rispondenti si dimostra consapevole delle implicazioni sanitarie legate alla presenza di questi insetti sul nostro territorio. L’82,5% dei residenti in Veneto e l’85,5% in FVG sa che la puntura di zanzara può veicolare patogeni che causano malattie e il 74,5% in Veneto e il 76,8% in FVG è consapevole che zanzare di specie diverse possono trasmettere malattie diverse. Riguardo alla presenza di malattie trasmesse da zanzare nella zona di residenza, i rispondenti ritengono che negli ultimi anni ci siano stati casi di malattia di West Nile, seguite da malaria e infine Zika e Dengue.

I dati ricavati attraverso metodi di ricerca sociale si affiancano ai dati epidemiologici che il Laboratorio di parassitologia dell’IZSVe raccoglie periodicamente. Tra i più importanti vi sono sicuramente il Piano nazionale di sorveglianza della malattia di West Nile e il Piano di monitoraggio delle specie di zanzare invasive, due progetti finanziati dalle Regioni Veneto e FVG.

La malattia di West Nile è ormai endemica in queste due regioni, motivo per cui risulta giustamente la più conosciuta tra le malattie trasmesse da vettori. Infatti, il 31,7% dei rispondenti in Veneto e il 17,5% in FVG riconosce la presenza di questa malattia nella zona in cui vive.

Non c’è invece corrispondenza tra la percezione dei cittadini e i dati scientifici riguardo alla malaria: secondo il 20,5% dei rispondenti in Veneto e il 16,5% di quelli in FVG questa malattia è ancora presente, nonostante l’Italia sia stata ufficialmente dichiarata libera da questa malattia dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) già nel 1970.  Per completezza di informazione “scientifica” va tuttavia ricordato che sul territorio è ancora presente la zanzara del genere Anopheles vettore di questa malattia, come ha dimostrato un recente studio condotto dal Laboratorio di parassitologia, ma che al momento non ha alcuna rilevanza epidemiologica.